Google scopre alcuni delle caratteristiche che sono alla base di una delle innovazioni più importanti del 2010 per il motore di ricerca di Mountain View. Con Instant infatti si è passati dalla ricerca su una pagina HTML statica in un'applicazione AJAX, in maniera simile a quanto successo con Google Maps e Gmail.
Una delle prime sfide che hanno dovuto affrontare gli sviluppatori di Google è quella della progettazione che doveva essere pertinente e che non doveva distrarre gli utenti. Per arrivare a questo risultato sono stati eseguiti test con prototipi, studi di usabilità, dogfooding (test con i dipendenti di Google) ed esperimenti di ricerca (test con una piccola percentuale di utenti di Google).
Ci sono stati alcuni insuccessi, come un prototipo in cui i risultati venivano mostrati solo una volta che l'utente smetteva di digitare, ma questa opzione è stata scartata perché non era abbastanza veloce (e quindi si perdeva una delle principali caratteristiche).
Le funzionalità che hanno "vinto" alla fine sono state una previsione della query nella casella di ricerca in grigio e i risultati per la previsione in alto che si aggiornano continuamente mentre l'utente digita il testo.
Ha convinto anche il fatto che gli utenti delle varie prove, nella versione finale, nonostante ci fosse stato un cambiamento non sono stati disorientati trovando un feeling immediato. Il team di infrastrutture ad un certo punto ha esclamato "abbiamo intenzione dare 5-7 volte più pagine di risultati per ogni query eseguita in Google Instant" e la sfida che puntava sia alla qualità, che alla quantità che alla velocità era entrata nel vivo spostando quindi la ricerca verso i sistemi per avere risultati in meno di un quarto di secondo (circa).
Se la strada più semplice da intraprendere sarebbe quella di aumentare la potenza dei server, quello che invece il team di Google ha pensato è stato ottimizzare, aumentando per esempio la capacità di back-end oltre ad una serie di altre ottimizzazioni. Una infatti è la cache che riesce ora a gestire un elevato carico di richieste, i dati dello stato degli utenti sono stati memorizzati per tenere traccia delle pagine dei risultati già mostrati a un determinato utente così da riproporli velocemente. Ottimizzato anche il rendering del codice JavaScript della pagina.