Arctic continua nella propria evoluzione delle paste termiche presentando sempre qualche novità anno dopo anno. Avevamo già avuto modo di testare la differenza tra la MX-2 e la MX-3 in un'altra recensione. Ora tocca alla neonata Arctic Cooling MX-4 che promette di avere prestazioni elevate unita ad una stesura facilitata dalla nuova formula.
Chi è Arctic?
Arctic è un’azienda fondata nel 2001 con quartier generale in Svizzera, sedi ad Hong Kong e negli Stati Uniti e impianti di produzione in Asia. Fino a qualche mese fa era conosciuta al pubblico come Arctic Cooling, ma di un rinnovamento a livello di prodotti, con un ampliamento delle proprie competenze ha deciso di modificare il proprio nome, aggiungendo Cooling solo nel caso si tratti di soluzioni per il raffreddamento (mentre esistono anche la divisione che si occupa di giochi elettronici, giocattoli, audio e periferiche).
Nonostante questa importante novità a livello aziendale, le caratteristiche che l'hanno resa famosa tra gli appassionati come il rapporto qualità/prezzo molto favorevole e la ricerca di soluzioni all’avanguardia sia in campo di dissipazione termica (per CPU, GPU, etc) sia in quella della ricerca della silenziosità operativa non sono cambiate.
A cosa serve la pasta termoconduttiva?
Ribadiamo ancora una volta lo scopo dell'utilizzo della pasta termoconduttiva: è un materiale di consistenza tendenzialmente morbida e ha lo scopo di evitare la formazione del velo d’aria fra la superficie del dissipatore e quella del chip (che sia una CPU, una GPU o un altro genere di chip), in questo modo si incrementa lo scambio di calore fra le due unità in quanto l’aria è un cattivo conduttore e potrebbe portare a surriscaldamento del circuito.
La pasta termoconduttiva non dev’essere confusa con i pad termici che a volte vengono usati in alcuni componenti (per esempio su sezioni di potenza ed alimentazione).
I tre campioni in esame:
Per questo test abbiamo scelto di fare un confronto tra le tre paste termiche prodotte nell'ultimo periodo da Arctic, ripetendo le misurazioni rispetto a quelle effettuate nello scorso periodo. Ci troviamo quindi di fronte alla MX-2, MX-3 e la nuova MX-4.
Conducibilità termica
Viscosità
Densità
Arctic Cooling MX-2
n/a
850 poise
3.96 g/cm3
Arctic Cooling MX-3
8.2 W/mK
875 poise
2.32 g/cm3
Arctic Cooling MX-4
8.5 W/mK
870 poise
2.5 g/cm3
Come si può notare dalle caratteristiche, la MX-4 si posiziona, per quanto riguarda la viscosità e la densità, a metà strada tra le due versioni precedenti. Questa non è una casualità ma una scelta ben determinata effettuata dai tecnici di Arctic che hanno ascoltato i propri clienti e hanno deciso di rendere la nuova pasta termica più semplice da stendere sulle superfici, senza ovviamente venire a patti con le prestazioni, che si presentano ai massimi livelli.
Anche in questo caso, come nella MX-3, ci si trova di fronte ad una pasta che non conduce elettricità, non cola e non polimerizza rendendone sicura e di lunga durata l'applicazione. La nuova formula non è stata resa nota, ma sicuramente non si tratta di una pasta a base metallica mentre potrebbe contenere, come per la MX-3 delle nanoparticelle di carbonio. Il tubetto dell'Arctic Cooling MX-4 è la versione classica da 4 grammi come già si poteva trovare per le precedenti versioni. Cambia ovviamente il logo di Arctic (che è stato aggiornato alla nuova versione) e sono state aggiunte quattro piccole "finestrelle" per permettere di vedere quanta pasta è stata consumata.
Come si può vedere, dopo aver posizionato una piccola quantità di pasta termoconduttiva su un cartoncino abbiamo provato a stenderla per vedere quale fosse la differenza effettiva su una superficie ruvida (come si presenta un IHS). La nuova MX-4 si trova proprio nel mezzo come facilità di stesura tra la MX-3 (gommosa) e la MX-2 (liquida)
La prova comparativa
Al contrario della precedente recensione, abbiamo scelto di utilizzare una piattaforma basata su un processore Intel Core 2 Duo E8400 (step C0) portato alla frequenza di 3600 MHz con un voltaggio pari a 1,26V, su una scheda madre Gigabyte EP-45UD3R (core Winchester) raffreddato da un dissipatore Thermalright SI-128 SE accoppiato ad una ventola Coolink SWiF 2 PWM. Abbiamo utilizzato un solo banco di Crucial Ballistix PC8500 portate a 800 MHz con una tensione di alimentazione pari a 2.1V mentre la scheda video era una Sapphire X1950GT.
Sia il processore che il dissipatore sono stati puliti accuratamente prima e dopo l’utilizzo di ogni pasta. Per il montaggio abbiamo utilizzato il metodo del “chicco di riso” (che è lo stesso consigliato dal produttore) che prevede di mettere di porre una piccola quantità al centro del processore (sull’IHS in questo caso) e di lasciare al dissipatore il compito di spalmare adeguatamente la pasta termoconduttiva.
La temperatura ambiente è stata mantenuta costante a 21°C per tutte le prove e anche la velocità della ventola di raffreddamento è stata mantenuta costante senza che variasse con la temperatura. Le temperature a riposo (idle) sono da considerarsi a PC acceso ma senza alcuno stress applicato e sino allo stabilizzarsi delle temperature rilevate, mentre quelle a pieno carico (full) sono da state misurate dopo una sessione di Prime95 (modalità SmallFTTs) fino allo stabilizzarsi delle temperature.
In condizioni di riposo, la MX-4 riesce a strappare mezzo grado alla MX-3 mentre si distacca di 1,5°C rispetto alla più vecchia MX-2. La nuova formula consente quindi di avere un guadagno prestazionale anche quando il calore da dissipare non è elevato e l'evoluzione si nota già da questo primo test che mette in evidenza le differenze con le versioni antecedenti.
Sotto stress, l'andamento è simile con 1°C di differenza tra tutte e tre le paste termiche ma senza stravolgimenti nella classifica finale che vede sempre al primo posto la nuova MX-4, segno che i tecnici Arctic sono riusciti ancora una volta a migliorare quella che era considerata una delle soluzioni più prestanti sul mercato.
Conclusioni
Con l'Arctic Cooling MX-3 si erano già raggiunti livelli prestazionali più che eccellenti. Quello che mancava era la facilità di applicazione delle precedente MX-2, che permetteva all'utente di ricoprire la superficie più uniformemente, cosa impossibile con una pasta termica dalla consistenza gommosa.
Con la nuova Arctic Cooling MX-4 invece si ha da un lato un guadagno prestazionale ulteriore ma anche il valore aggiunto della facilità di stesura. Questa nuova soluzione è quindi da considerarsi "a tutto tondo" conciliando due degli aspetti fondamentali che un prodotto del genere deve avere. C'è anche da considerare tutte le altre caratteristiche che non sono una novità ma che comunque è dovere menzionare, come la non-conducibilità elettrica, la durata nel tempo e il fatto che non coli durante l'applicazione. Il prezzo è stato fissato a 7,45€ (escluse le tasse) per il tubetto da 4 grammi.