L'iPhone 4G monterà secondo indiscrezioni un nuovo schermo IPS da 960 x 640 pixel che dovrebbe portare i pixel per pollice 325-300. La qualità finale, sotto il profilo della lettura, dovrebbe essere superiore rispetto agli AMOLED di cellulari Android.L'iPhone 4G con schermo LCD IPS da 960 x 640 pixel sembra ormai una certezza, ma in molti si domandano che senso abbia una risoluzione così alta. Ebbene, un noto blogger statunitense specializzato nel settore IT ha probabilmente individuato una risposta credibile. Il cuore della questione è legato al cosiddetto pixels-per-inch (pixel per pollice), ovvero la densità di pixel che consente di comprendere più chiaramente la qualità di risoluzione di uno schermo.
Gli attuali iPhone e iPod Touch raggiungono mediamente i 162 ppi, mentre i più avanzati AMOLED dei terminali Android sfiorano i 250 ppi. È evidente che con una differenza così marcata i testi in piccolo sono notevolmente più leggibili e chiari su prodotti come il Nexus One. Ecco quindi l'esigenza da parte di Apple di intervenire con un incremento della risoluzione.
"Questo vantaggio di Android è mitigato da almeno due fattori. Primo, che Android raggiunge questo solo con la serie di caratteri adottati dalla linea Droid – caratteri a bassa risoluzione sviluppati per rendere al meglio su schermi a bassa risoluzione", ha spiegato John Gruber sul suo blog.
"Secondo, si può sostenere che dato che ogni pixel su questi schermi AMOLED non è in grado di riprodurre ogni colore, non sono realmente a 800 x 480 pixel. In pratica questi display hanno il 33% in meno di sub-pixel rispetto a uno della stessa dimensione dove ogni pixel contiene i comuni tre (rosso, verde e blu) sub-pixel".
L'iPhone 4G di fatto si propone di rendere la lettura più "morbida", simile a quella della stampa cartacea. Con uno schermo da 3,5 pollici a 960 x 640 pixel potranno essere raggiunti i 325-300 ppi: in pratica dove adesso c'è un pixel ce ne saranno ben 4. Qualcuno sostiene che il risultato finale potrebbe essere analogo a una stampa da 600 dpi con "effetto anti-aliasing".