Facebook torna a far parlare di sé e non in modo positivo. Dopo la causa intentata da Ceglia per il possesso di almeno il 50% del sito di social network più grande sulla Rete e, ancora prima, dei vari problemi di sicurezza e privacy, ecco che arriva la notizia di un file torrent contenente quasi 3GB di dati su alcuni account.
L'autore del gesto di hacking (che rimane comunque un'operazione legale, in quanto non c'è stata alcuna violazione di codice) è stato Ron Bowes (di Skull Security) che è riuscito a trafugare 2.8GB di dati grazie ad un programma di web crawler che ha raccolto tutte le informazioni di quegli utenti che non hanno modificato nel proprio account la possibilità da parte del motore di ricerca di indicizzare le informazioni contenute all'interno.
I dati sono piuttosto sbalorditivi con 171 milioni di voci all'interno della directory che sono relative a più di 100 milioni di utenti individuali (su un totale di 500 milioni circa, festeggiati da poco, tra l'altro). Più precisamente, i dati riguardano sia i nomi degli account, sia l'indirizzo URL da cui poi possono essere estratte informazioni come gli indirizzi, date di nascita, numeri di telefono e molto altro ancora.
In questa problematica poi sono coinvolti anche gli utenti che hanno cambiato le impostazioni di privacy, indirettamente, nel caso in cui rientrassero nella lista di amici di un utente che non si è cautelato preventivamente.